La grande varietà di dispositivi presenti sul mercato ha diffuso in maniera capillare la possibilità d’accesso ed immagazzinamento di dati, i quali in passato non erano facilmente reperibili né dagli specialisti né dal pubblico.
Però ci possono essere situazioni eccezionali nelle quali è necessario proteggere da occhi indiscreti i file precedentemente immagazzinati ed anzi, risulta necessaria la loro distruzione definitiva e senza alcuna possibilità di recupero.
Spesso è difficile effettuare quest’operazione in un momento ben preciso.
Per questo, traendo spunto dai casi di spionaggio che ultimamente sono stati resi pubblici in tutto il mondo, gli sviluppatori di Kali Linux – un sistema operativo di libera distribuzione considerato uno dei più avanzati sulla base dei test di penetrazione – hanno reso disponibile una nuova funzionalità chiamata “Autodistruzione d’emergenza”.
Se gli utenti di Kali desiderano distruggere definitivamente tutti i dati contenuti nell’hard disk, invece di inserire l’abituale password d’accesso, devono immettere nel sistema una “password nuke” con la quale si attiva immediatamente la cancellazione.
Questa modalità è inclusa al momento nella versione 1.0.6 di Kali Linux con la versione Kernel 3.1., unita ad altri nuovi strumenti esplicitamente pensati per la realizzazione di prove di penetrazione e hacking.
I possessori delle versioni precedenti potranno aggiornare la versione in modo semplice direttamente dal web.