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Lo stalking: consigli su come combattere questo reato

Lo stalking è un reato nato negli ultimi anni dal punto di vista legislativo, ma presente da sempre nella società umana, cerchiamo di capirne di più.

25 ott 2013 Le interviste ai Detective - Tempo di lettura: min.

Lo stalking è considerato un reato a partire dal 2009 ed è punibile con una pena fino a quattro anni di reclusione che può aumentare se lo stalker ha già precedenti per lo stesso reato o se la persona perseguitata è un minorenne o, ancora, se lo stalker è una persona che in precedenza è stata legata affettivamente alla vittima.

L'art. 612 bis del codice penale recita: Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterata, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’art. 3 della legge 5/2/1992 n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.

E’ un fenomeno che non sempre colpisce persone legate da un vincolo familiare anche se la statistica indica che la maggior parte dei casi deriva da una crisi all’interno della famiglia. 

Si configura il reato di stalking nel momento in cui una persona affligge un’altra con molestie e persecuzioni al punto da causare e provocare nella vittima stati di ansia e paura che vanno a compromettere ed a inficiare il normale svolgimento della vita quotidiana ed anche se, l’ansia generata, deriva dal timore di possibili azioni nei confronti di persone care. 

La persona perseguitata riceve solitamente in maniera sistematica lettere, sms, mail ed è vittima di pedinamenti, agguati o addirittura danneggiamento e compimento di atti vandalici su beni personali, fino ad arrivare ad episodi limite di violenza fisica come, purtroppo, molti portati all'attenzione dell'opinione pubblica dai media.

E’ possibile presentare una denuncia-querela entro sei mesi dall’ultimo avvenimento, producendo la documentazione che dimostri la persecuzione subita. Il reato di stalking non viene perseguito di ufficio ma necessita della querela della vittima tranne nel caso in cui si tratti di un minorenne o di una persona con disabilità di cui all'art. 3 legge n.104 del 05/02/1992 oppure nel caso in cui il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere di ufficio. 

Spesso la vittima è portata a convincersi che aspettando il problema si risolverà da solo. In realtà la migliore strategia è quella di anticipare i tempi e prendere tutte le precauzioni necessarie a tutelarsi e ad evitare che semplici atteggiamenti ostili e maniacali possano sfociare in atti più gravi. 

Ogni situazione è diversa dalle altre e si devono considerare analiticamente svariati parametri: tecnici, psicologici e sociali  al fine di valutare soggettivamente ed in concreto le possibili precauzioni da adottare. 

E' necessario raccogliere elementi che possano dimostrare la commissione dello spregevole reato così da poter consentire alle forze dell'ordine ed all'Autorità Giudiziaria di procedere tempestivamente nei confronti dello stalker non limitandosi a raccogliere una denuncia cautelativa. E' auspicabile rivolgersi a professionisti che nel contempo adottino tutte le precauzioni necessarie a mettere in sicurezza la persona vittima dello stalker.

Istituto Investigativo Europeo

Dott. Davide Carnevale

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