I nuovi software di messaggistica, Whatsapp in particolare, hanno offerto una valida alternativa per comunicare in maniera gratuita, ma al contempo hanno certamente generato un ulteriore strumento per controllare gli altri, tanto all'interno della sfera affettiva che aziendale, rendendo obbligatorie una serie di riflessioni strettamente connesse alla tutela della privacy.
Nel caso specifico di Whatsapp, infatti, la semplicità d'uso dell'applicazione sembra essere studiata su misura per tutti coloro che vogliano accertare un eventuale tradimento del partner o magari controllare le attività dei propri figli: semplicemente connettendosi all'applicazione è, infatti, possibile constatare quando la persona da spiare sia o meno in linea e, nel caso non lo sia, essere informati sul minuto esatto in cui lo era. Ad offrire ulteriori strumenti ci pensa anche internet con WhatsAppSniffler, una specifica applicazione creata per leggere le conversazioni e che richiede soltanto che il numero da spiare sia connesso alla stesse rete wi-fi.
Spionaggio fai da te
Whatsapp, quindi, ha sicuramente stimolato una nuova forma di spionaggio fai da te, ma quali sono gli effetti sul piano legale? Al pari di quanto avvenuto con i precedenti strumenti software come Spy Phone, si tratta di uno spionaggio che è assolutamente illegale. Nello specifico, infatti, la legge italiana attraverso la Sezione V del Codice Penale (delitti contro la inviolabilità dei segreti) definisce l'appropriazione/visualizzazione della comunicazione altrui come un vero e proprio reato perseguibile penalmente.
Con il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza definisce l'investigatore privato e gli organi giudiziari come gli unici abilitati all'esercizio dell'attività investigativa. La pratica dello “spiare", quindi, è prerogativa del detective e comunque anche in questo caso la legge ha posto dei severi limiti al suo raggio d'azione, proprio per rafforzare tutti gli strumenti volti a garantire la privacy degli “spiati". Fanno eccezione i minori, il cui telefono può essere “spiato" solo dal genitore.
Si può chiedere l'avvio di un indagine
Whatsapp, quindi, può diventare proprio la motivazione per cui un cliente richiederà l'avvio di un'indagine, magari semplicemente perchè ha trovato la dolce metà in linea durante l'orario di lavoro, sospetta un'infedeltà e vuole che il detective metta a tacere i propri dubbi.
Lo strumento rende anche i telefonini altamente vulnerabili, proprio questa falla ha paradossalmente dato un forte contributo nel nostro paese alle indagini contro la 'ndrangheta, aiutando smacherare colloqui segreti a cui sono seguiti arresti importanti. Per il fatto che l'applicazione è divenuta il principale canale di comunicazione di boss e padrini da circa un anno a questa parte, le é stato attribuito un ruolo derminante nella formulazione dei capi d'accusa e per l'intera indagine giudiziaria.